Arezzo
Giosuè Carducci affermava che “basterebbe Arezzo a fare la gloria d’Italia”, sorpreso dal numero di uomini illustri nati nel territorio aretino che si sono distinti nei secoli nelle arti, nelle scienze, nella politica e nella religione.
Città di origini antichissime, sorta come avamposto etrusco a controllo della parte settentrionale della Val di Chiana, Arezzo fu una delle dodici potenti lucumonie dell’Etruria e in seguito uno dei più importanti municipi romani della penisola italiana. Anche in epoca medievale visse fasi di splendore, durante i quali la cittadella vescovile del Pionta, sorta sul luogo in cui secondo la tradizione era stato sepolto il patrono San Donato, divenne un sito di grande importanza religiosa e culturale, visitato da papi e imperatori.
Arezzo fu per lunghi periodi una città ghibellina e questo la portò più volte a scontrarsi con la guelfa Firenze, come successe ad esempio nella famosa Battaglia di Campaldino del 1289, dove combatté anche il giovane Dante Alighieri. Il Trecento fu connotato dalla signoria dei Tarlati, che portò in dote un importante sviluppo urbanistico e l’aumento della sfera d’influenza aretina, ma nel 1384 ci fu la definitiva sottomissione alla Repubblica Fiorentina e da allora le sorti di Arezzo seguirono quelle della dominante fino all’Unità d’Italia. Nonostante la perdita di indipendenza, Arezzo continuò a sfornare grandi personaggi e ad arricchirsi di chiese e palazzi, visitati durante l’anno da molti turisti per le opere d’arte che custodiscono.


Piazza Grande o Piazza Vasari, dalla caratteristica forma trapezoidale, il piano inclinato, i diversi stili architettonici che si legano tra loro, è considerata una delle piazze più belle e caratteristiche d’Italia. Vi gravitano possenti torri, il Palazzo della Fraternita dei Laici, mirabile fusione tra gotico e rinascimento, l’abside romanica della pieve di Santa Maria Assunta e il Palazzo delle Logge progettato da Giorgio Vasari nella seconda metà del Cinquecento.
In Piazza della Libertà si ammirano i luoghi del potere, ovvero il trecentesco Palazzo dei Priori, sede del Comune di Arezzo, il Palazzo della Provincia, che accorpa edifici di varie epoche, e il Palazzo Vescovile di origine duecentesca. Attraverso il vicino passeggio del Prato si raggiunge la Fortezza Medicea, mirabile architettura militare del XVI secolo progettata da Antonio da Sangallo il Giovane. Nel tragitto si incontra il monumento nazionale al poeta Francesco Petrarca, uno dei tanti figli illustri di Arezzo, la cui casa natale si trova a breve distanza, lungo via dell’Orto.
Altre pregevoli sculture in città sono il monumento al più grande teorico musicale del medioevo Guido Monaco, quello al granduca Ferdinando I de’ Medici, quello al granduca Ferdinando III di Lorena e quello all’ingegnere idraulico Vittorio Fossombroni, protagonista della bonifica della Val di Chiana.La cattedrale dei SS. Pietro e Donato, in stile gotico, accoglie capolavori di varie epoche, come i trecenteschi “Cenotafio di Guido Tarlati” e “Arca di San Donato”, la quattrocentesca “Maddalena” di Piero della Francesca e la neoclassica Cappella della Madonna del Conforto, costruita per proteggere un’immagine mariana ritenuta miracolosa. La pieve di Santa Maria Assunta, in stile romanico, è la chiesa battesimale della città. All’interno campeggia il celebre “Polittico” del 1320 di Pietro Lorenzetti.
Meritano una visita anche la basilica di San Domenico, che custodisce il “Crocifisso” di Cimabue, la basilica di San Francesco, con il ciclo delle “Storie della Vera Croce” di Piero della Francesca, uno dei massimi capolavori del Rinascimento italiano e principale attrazione artistica delle città, la chiesa della Badia delle SS. Flora e Lucilla, con l’altare di famiglia di Giorgio Vasari e la finta cupola di Andrea Pozzo, la chiesa rinascimentale della Ss. Annunziata con la “Madonna delle Lacrime” di Michele da Firenze, e la chiesa di Sant’Agostino, di origine medievale ma rimaneggiata in stile barocco.


Arezzo vanta importanti spazi museali. Il Museo Nazionale di Arte Medievale e Moderna accoglie opere che vanno dal medioevo all’Ottocento. Il Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate” custodisce importanti reperti etruschi e romani provenienti dalle campagne di scavo nel territorio. Da menzionare la più grande collezione di “arretina vasa” del mondo, ovvero la tipica terracotta sigillata corallina che la città esportava in tutto l’Impero Romano. Il Museo Nazionale di Casa Vasari è una delle più belle dimore d’artista cinquecentesche, appartenuta al pittore, architetto e storico dell’arte Giorgio Vasari. Da ricordare pure il Museo della Fraternita dei Laici, il Museo di Casa Bruschi, dedicato al creatore della Fiera Antiquaria di Arezzo, e il Museo dei Mezzi di Comunicazione.
La Giostra del Saracino, torneo cavalleresco ambientato nel medioevo, è la principale rievocazione storica. Due volte all’anno, i quattro quartieri della città – Porta Sant’Andrea, Porta Crucifera, Porta Santo Spirito e Porta del Foro – si contendono in Piazza Grande l’ambita “lancia d’oro”, circondati da un tripudio di suoni e colori.